Cacciare a Palla novembre 2017 in edicola dal 17 ottobre

 

cacciare-a-palla-novembre-2017Reportage, gestione, approfondimenti e una consistente parte tecnica: ecco i contenuti del ricchissimo Cacciare a Palla novembre 2017, in edicola dal 17 ottobre.

Un tuffo nella storia. Si apre col reportage di Matteo Brogi, che ha visitato la nuova sede londinese dell’azienda Rigby vivendo una raffinata ricostruzione di un’avventura venatoria di epoca vittoriana, il nuovo numero di Cacciare a Palla, novembre 2017, in edicola dal 17 ottobre. Nell’evento di lancio del nuovo Highland stalker c’è stato tutto questo e Cacciare a Palla ha avuto il privilegio di condividerlo.

La voce controvento intervista da Viviana Bertocchi è quella di un nome notissimo del panorama non solo enogastronomico del nostro Paese: Gianfranco Vissani ha reinventato la cucina italiana e da cinquant’anni i riflettori su di lui non si sono mai spenti. Ingombrante e scomodo ma insuperato, Vissani non poteva mancare tra le voci fuori dal coro che non hanno pregiudizi sulla caccia.
Su Cacciare a Palla torna poi Alessandra Soresina, la nota biologa che aveva già calcato le pagine della rivista con i suoi servizi sul bracconaggio, la caccia ai leoni e la spedizione scientifica sul fiume Ruvuma: stavolta il centro del suo articolo non è l’Africa, ma l’azienda della famiglia Foscari Widmann Rezzonico di Paternion che rappresenta un esempio efficace di come la caccia serva a gestire la presenza di ungulati per non mettere a rischio la biodiversità e la tutela della foresta.
Franco Perco e Silvano Toso si dividono gli articoli d’opinione, trattando di conservazione di orso e lupo in relazione alle esigenze di alcune categorie sociali e di alimentazione attrattiva nella gestione del cinghiale.
Capitolo legale: le norme in vigore definiscono con precisione i poteri e i segnali di distinzione delle guardie venatorie volontarie. E, in caso di contestazione, il consiglio dell’avvocato Fabio Ferrari rimane sempre lo stesso: far mettere subito a verbale tutte le proprie osservazioni.

Un’indagine canadese ha permesso di scoprire come l’apprendimento renda le femmine di cervo wapiti via via meno vulnerabili alla caccia: il tema fauna in senso stretto è introdotto dall’articolo di Stefano Mattioli che chiarisce quali siano i sistemi con i quali le cerve imparino a evitare i cacciatori.
Di gestione in senso stretto tratta Ivano Confortini, col suo centrato “La bocca della verità”: l’analisi della dentatura degli ungulati fornisce alcune indicazioni non banali sulla loro alimentazione e in generale sul loro vissuto e può avere un rilievo significativo a fini gestionali.
E poi c’è l’immancabile questione danni da ungulati, anche se nei vari Paesi europei sono pochi i sistemi di monitoraggio a livello nazionale finalizzati a registrarli e a fornire dati affidabili e coerenti: Ettore Zanon spiega quale sia la situazione attuale e quali gli strumenti per affrontarla.
Una rivista di caccia non può prescindere dalla caccia vissuta: il racconto dell’abbattimento di un capriolo in selezione è affidato a Vincenzo Frascino che non perde occasione per osservare gli antichi riti che hanno conservato la specie, mentre dall’Africa arriva il contributo di Gabriele Achille che è andato a cacciare uno springbok a Kimberlay, nella sudafricana Provincia del Capo Settentrionale.

Oltre al Rigby Highland Stalker citato in apertura, la parte tecnica di Cacciare a Palla novembre 2017 si arricchisce con la prova del 4 Stable Stick Mountain , bastone per il tiro in piedi testato da Matteo Brogi, la presentazione dell’intera gamma di ottiche Swarovski Z8i e i consigli per la ricarica del calibro .30-06 Springfield a firma Vittorio Taveggia.
Si chiude con i motori: Gianluigi Guiotto ha portato su strada il pick-up Fiat Fullback, il risolutore di Fiat Professional.
E, come di consueto, è ricco il piatto destinato a news, attualità, foto dei lettori e agli scatti delle più suggestive emozioni della caccia.
Buona lettura dallo staff di Cacciare a Palla.

 

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