26
Apr

Il ruggito dell’URCA….

Cari amici,

in seguito alla messa in onda della TOP VERGOGNATION del 23 aprile scorso, abbiamo appreso con giubilo e soddisfazione che potrete ben comprendere, da vostri fidati ascoltatori quali siamo, di essere entrati nella TOP FIVE….

La vicenda concerne “il corso per cacciatori” (così da vostra definizione) organizzato da noi del’URCA all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Ebbene, rimanendo nell’ambito della satira strumento privilegiato di comunicazione che anche noi beceri fuorilegge/sparatutto dell’Urca amiamo, vorrei però chiarire alcuni punti brevemente, sperando di ottenere replica nela vostra trasmissione!

Sapevate voi – ad esempio – che l’Urca non si compone (soltanto) di cacciatori ma anche di biologi, naturalisti, protezionisti, ecc?

Eravate a conoscenza che l’Urca non è un’associazione di cacciatori ma un’associazione di ambientalisti riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente esattamente come il WWF che ci “denuncia”? Ovvero, eravate a conoscenza del fatto che – in buona sostanza – viene riconosciuto all’Urca (e solo a noi su tutto il territorio nazionale) di essere gli unici che, oltre a tirare il grilletto della carabina (molto poco) si occupano di miglioramenti ambientali, censimenti delle popolazioni di ungulati, collaborazioni con le amministrazioni e, appunto, corsi di formazione?

Sapevate che siamo gli unici a schierarsi accanitamente da anni contro alcune forme di caccia che i nostri studiosi reputano non compatibili con l’ambiente e con la gestione delle popolazioni animali (ad esempio la caccia ai cervidi con il segugio praticata in Friuli)?

Sapevate che, per accedere alla “caccia di selezione” che noi pratichiamo dobbiamo superare esami che sfido chiunque del WWF ad affrontare?

Sapevate che quando c’è da presentarsi alle 5 del mattino per i censimenti dei caprioli o piuttosto da liberare/catturare animali da trasportare altrove o pulire un terreno o quant’altro, ci sono centinaia di associati Urca ma nessun associato del WWF poiché questi preferiscono rimanere dietro la scrivania al calduccio a “sparare” comunicati stampa invece di informarsi ed informare davvero?

Sapevate che le amministrazioni dei Parchi di tutto il mondo (sissignore, anche a Yellowstone, nello Tzavo ecc.) periodicamente decidono di contenere numericamente alcune specie per consentire loro di non superare quelle densità che ne metterebbero a rischio la stessa sopravvivenza della specie.

Sapevate che questo è accaduto per l’unica specie non controllata con abbattimenti periodici, ovvero lo stambecco alpino ormai prossimo all’estinzione in diverse aree?

Cosa c’è dunque di male se l’amministrazione del Parco d’Abruzzo ha deciso di affidare – non già ai cacciatori – ma a gestori dell’ambiente qualificati come gli appartenenti all’Urca un corso di formazione per chi dovrà intervenire sule specie del Parco?

Sarebbe stato meglio come accade altrove che quegli abbattimenti (scientificamente ritenuti indispensabili) fossero stati fatti dalle Guardie del Parco che spesso non hanno neanche lontanamente i mezzi tecnici di cui ci siamo faticosamente dotati noi per eseguire abbattimenti meno invasivi possibili? Cosa sarebbe cambiato? Le pallottole sarebbero state più “dolci”?

Detto questo, se per caso la prossima volta voleste sentire, magari prima, l’altra campana, ovvero noi dell’Urca, che siamo legittimati ad intervenire quanto e più dei “colleghi” del WWF cui avete dato spazio senza contraddittorio, beh…nel caso dovesse capitare un cosciotto di capriolo saremo lieti di condividerlo con voi e con il WWF!!

Ah già, perdonate, dimenticavo…siete tutti vegetariani…? O no…?

Michele Barillaro

Ufficio Relazioni Esterne

Urca Nazionale