Cacciare a Palla aprile 2018 in edicola dal 17 marzo

 

cacciare-a-palla-aprile-2018Torna in edicola Cacciare a Palla: inchieste, approfondimenti, biologia, gestione faunistico-venatoria, test e tecnica arricchiscono un numero imperdibile.

 

Del rimbalzo dei proiettili a caccia si parla spesso, ma degli studi scientifici compiuti si conosce poco: Cacciare a Palla aprile 2018, in edicola dal 17 marzo, si apre con l’approfondimento sul tema da parte di Ettore Zanon, che ha studiato la questione intervistando l’ingegnere meccanico italo-tedesco Cristian Bettin. La munizione meno pericolosa non esiste: la sicurezza sta tutta nel comportamento responsabile e attento dei cacciatori. Come sempre.
La cover story ci porta invece a seguire Selena Barr nella caccia al capriolo d’acqua cinese nel Norfolk: mentre nell’Asia centrale, zona da cui la specie proviene, l’assenza totale di gestione – anche venatoria – sta portando alla sua estinzione, in Inghilterra, dove è cacciato, lo water deer vive di buona salute.

 

Come ormai tradizione, lo spazio dedicato alle opinioni autorevoli è ripartito tra Franco Perco e Silvano Toso, che si dedicano rispettivamente all’obbligo di restituzione all’ambiente perché la caccia sia sostenibile e alla necessità di coinvolgere i cacciatori volontari nelle attività di controllo.
Biologia: uno studio italiano e uno svizzero ci possono aiutare a capire dove le femmine di capriolo prediligano partorire e allattare i piccoli. Stefano Mattioli li ha analizzati e li spiega su Cacciare a Palla aprile 2018.
Di gestione faunistico-venatoria scrive Ivano Confortini: i capisaldi di una pratica corretta passano innanzitutto da conoscenza e definizione di consistenza e densità delle popolazioni, struttura per classi di sesso e di età, incremento utile annuo e poi ancora dagli obiettivi, dal bilanciamento del piano e dalla consistenza del prelievo.
Prosegue poi l’appuntamento con Agenda ungulati, la rubrica di Davide Pittavino dedicata ad analizzare abitudini e comportamento di daino, muflone e cinghiale nel corso delle varie stagioni: ad aprile il turbinio di colori e profumi, tipico del mese, offre agli ungulati quanto di meglio ci possa essere in fatto di alimentazione. Così per il muflone non esiste stagione migliore per dare alla luce i propri piccoli.
L’altra rubrica classica, Ungulati in Europa, curata da Ettore Zanon, è incentrata sulle modalità più efficaci per ridurre i danni: per contenere l’impatto dei selvatici sulle attività umane non basta ridurne la densità. Serve un approccio più ampio, che passi da una visione olistica della questione.
I racconti di caccia vissuta, in Italia e all’estero, permettono di passare dalla prima parte della rivista al settore tecnico: sono Pina Apicella e Matteo Fabris a riportare su carta le emozioni di una lunga ricerca al capriolo in Toscana e dell’inseguimento di una dall sheep in Alaska.

 

La tecnica: armi, ottiche, munizioni

La parte tecnica della rivista si apre col test condotto da Simone Bertini sulla feroce e potente carabina Fierce Ct Edge calibro .300 Winchester Magnum.
Ma non si può cacciare senza un’ottica adeguata: Matteo Brogi, coordinatore editoriale di Cacciare a Palla, ha provato il binotelemetro Kahles Helia RF 8×42. Distanza, angolo di sito e distanza compensata: che cosa serve di più?
E chiaramente non si può cacciare senza munizioni. Stavolta l’appuntamento è doppio: Vittorio Taveggia fornisce gli appunti per la ricarica del calibro 6,5×55 Swedish Mauser, Marco Della Mea si concentra invece su sei palle monolitiche (Fox Bullet Classic Hunter, Hasler Ariete, Sax KJG-SR, Lapua Naturalis, Hornady GMX, Nosler E-TIP), provate nella gelatina balistica.
Capitolo legale: prendendo spunto dal quesito di un lettore, Fabio Ferrari affronta la questione del porto d’armi uso caccia in caso di residenza all’estero.

E al solito è immancabile lo spazio per domande e foto dei lettori, news, attualità e per gli scatti fotografici delle più suggestive emozioni della caccia, alle quali è dedicato anche l’approfondimento di Obora Hunting Academy “Danilo Liboi”.
Si chiude con la prestigiosa firma di Gianfranco Vissani a spiegare come le spezie rappresentino il guizzo del genio all’interno del processo creativo del gusto. Anche nella preparazione della selvaggina.

Buona lettura dallo staff di Cacciare a Palla.

 

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