Cacciare a Palla luglio 2017 in edicola dal 17 giugno

 

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Torna in edicola Cacciare a Palla, la rivista dedicata a chi pratica la caccia con l’arma rigata.

Dei lupi si può parlare, anche coi cacciatori. Ettore Zanon apre così Cacciare a Palla agosto 2017, in edicola dal 15 luglio: l’unico modo ragionevole per affrontare la questione lupo passa attraverso la conoscenza, che deve battagliare contro la leggenda. È da qui che parte il dialogo col mondo venatorio.

A un tipo particolare di capriolo, quello di campo, è dedicato l’approfondimento di Stefano Mattioli, che segnala come questi animali presentino organizzazione sociale e spaziale diversa dai loro omologhi di bosco.

Di animali scrivono anche Davide Pittavino e ancora Ettore Zanon nelle loro classiche rubriche, rispettivamente Agenda ungulati e Ungulati in Europa: se il primo approfondisce le abitudini estive di capriolo, cervo, camoscio e stambecco sulle Alpi, l’altro riflette sui possibili impatti degli ungulati sull’ecosistema.

Di censimenti non tradizionali scrive Ivano Confortini: bramito, misurazione delle distanze, block count, conteggio delle impronte e cattura-marcamento-ricattura, c’è di tutto quando si vuole conoscere lo stato di una popolazione.

Per la caccia con l’arma rigata sono pochissime le situazioni in cui si utilizza il cane; nondimeno vale la pena di riflettere sulle caratteristiche peculiari dell’animale e sulle corrette pratiche di addestramento, che si parli di caccia al cinghiale o cani da traccia. È il senso dell’intervento pronunciato da Mathias Bernhardt a Exporiva 2017 e riportato nelle pagine di Cacciare a Palla agosto 2017 dedicate al dibattito sull’attualità.

Ormai i fatti di cronaca sull’argomento esondano: nell’approfondimento legale l’avvocato Fabio Ferrari torna sui rischi per il porto d’armi in seguito a condanne penali.

Di cultura venatoria nazionale e caccia d’attesa trattano Franco Perco e Silvano Toso, che aprono la parte culturale della rivista introducendo poi l’intervista a Stenio Solinas, un’altra delle voci controvento interpellata da Matteo Brogi.

Matteo Fabris ci riporta in Africa, col reportage della caccia all’Oryx beica callotis, o fringe-eared oryx, in Tanzania.

La parte tecnica della rivista si apre con un articolo da un taglio particolare: nella traduzione di Samuele Tofani, il noto giornalista internazionale Simon K. Barr dà uno sguardo alle vite sorprendenti dei noti possessori di armi battute all’incanto dalla Casa d’Aste Holt’s: è l’occasione per capire come le loro vicende abbiano inevitabilmente condizionato la storia delle carabine e dei safari.

Di armi di ora scrive invece Matteo Brogi che presenta in anteprima la Horizon, la prima carabina bolt action di Franchi. Lo stesso Brogi recensisce le ottiche Kite Optics KSP HD2 2-12×50 commercializzate dal gruppo Browning-Winchester.

Poi si torna a una penna internazionale: Jens Tigges approfondisce le caratteristiche dei nuovi calibri 6,5 Creedmoor, .26 Nosler e 6,5-300 Weatherby Magnum indicandone le principali e più ragionevoli destinazioni d’uso.

Di munizioni, ma stavolta ricaricate, scrive al solito Vittorio Taveggia: la sua rubrica Appunti di ricarica è già diventata un must e stavolta si incentra sul calibro .270 Winchester.

Si chiude, come sempre, con Il cacciatore gourmet, la rubrica enogastronomica affidata ad Aldo Fiordelli: stavolta si prepara (e si gusta!) la carne salata di capriolo al cirmolo, yogurt e mirtilli rossi secondo la ricetta dello chef Alessandro Bellingeri.

E al solito non manca lo spazio per news, attualità, foto dei lettori e le più belle emozioni della caccia.

 

 


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