Beccacce che Passione gennaio-febbraio 2017: in omaggio, allegato alla rivista, il Dvd “Avventure di caccia”

 

Beccacce che Passione 1 gennaio-febbraio 2017 coverIn edicola dal 5 gennaio 2017 il primo numero del 2017 di Beccacce che Passione

In primo piano sul nuovo numero di Beccacce che Passione (n° 1 gennaio-febbraio 2017), il focus di Paolo Pennacchini “Francia vs Italia: a beccacce chi vince?” I cacciatori di beccaccia italiani indicano il “sistema francese” come modello da copiare per migliorare nel nostro Paese la gestione della specie e di conseguenza la sua caccia. Molti cacciatori però non hanno le idee chiare sull’argomento e citando i “vantaggi” che offre il “sistema caccia” in Francia dimenticano sovente di ricordare che certe concessioni sono compensate da una serie di azioni e di norme il cui mancato rispetto è effettivamente punito in modo rigoroso ed efficace. L’autore quindi, già presidente dell’associazione specialistica Beccacciai d’Italia e oggi presidente della Fanbpo, sulla base delle sue esperienze e conoscenze disegna un interessante confronto sulla gestione della Scolopax rusticola e della sua caccia nei due Paesi.

Come sempre, non mancano numerosi approfondimenti dedicati ai nostri preziosi compagni di caccia. Aprono il numero le considerazioni di Andrea Selvi sui risvolti che toccano l’attività venatoria quando praticata con un cane arrivato verso la fine della sua carriera sportiva: in questo momento delicato della sua vita il nostro ausiliare ci fa un ulteriore regalo, conducendoci alla scoperta di sfumature prima invisibili che rendono ancora più magica la caccia con il cane da ferma. Giuliano Rizzi invece, una nuova firma della rivista, ma cacciatore e cinofilo di lunghissima esperienza nonché autore del libro Uomini da ferma, esprime alcune considerazioni su un tema discusso tra i cacciatori cinofili: un cane particolarmente intelligente è davvero il più utile a caccia? Sempre sull’intelligenza canina disserta Rossella Di Palma: capire come ragiona il cane, infatti, può aiutarci nella convivenza e nell’addestramento.

E su questo numero tornano altre due storiche firma della rivista. Ottavio Mencio conduce una riflessione su “caccia e tecnologia”, mentre una giornata di caccia con il proprio cane e una beccaccia catturata portano Silvio Spanò ad alcune considerazioni sul perché si va a caccia. Difficile dare una risposta razionale, molto più facile è invece trovare un senso profondo che avalli l’incontenibile passione venatoria se si racconta la caccia attraverso i momenti che abitano il cuore e la mente del cacciatore, momenti che lo sguardo del proprio cane in ferma suggella come unici.

Alcune esperienze di caccia, di altrettanti esperti cacciatori, fanno da filo conduttore alle note di Stefano Belloi: il beccacciaio è un cacciatore che venera il “suo” selvatico a tal punto da prendere talvolta decisioni che ai più possono sembrare assurde; per un beccacciaio non è inusuale, infatti, lasciare andare via una regina senza sparare un colpo, oppure scaricare il fucile davanti alla beccaccia e scegliere di lasciare vivere un animale tanto bello dopo aver vissuto un’autentica emozione.

Le associazioni specialistiche non fanno mancare i loro contributi: così Beccacciai d’Italia sensibilizza ulteriormente i cacciatori a fare scudo per sconfiggere l’illegale pratica della posta alla beccaccia, mentre la Fanbo fa il punto sulla revisione dei Key Concepts per la specie beccaccia.

Per quanto riguarda le attrezzature, Simone Bertini presenta il Magnus Light calibro 12, performante sovrapposto di Caesar Guerini, mentre il trio “Bertini, Guerrucci, Iacolina” propone la ricetta per una cartuccia dispersante calibro 20 con il “piombo schiacciato”.

Completano il numero alcune curiosità, le consuete rubriche, le vostre esperienze di caccia e le vostre foto, e tante altre informazioni e news sul mondo della beccaccia.

A tutti buona lettura e buon anno!

 

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